La TAC (Tomografia Assiale Computerizzata), ormai chiamata TC, cioè Tomografia Computerizzata, è un esame generalmente prescritto per operare una valutazione più accurata del paziente, particolarmente utile soprattutto qualora altri esami più semplici (come radiologia ed ecografia) non siano arrivati a dare una risposta definitiva.
Il Professor Luca Maria Sconfienza, Professore associato di Radiologia presso l’Università degli Studi di Milano e Direttore dell’Unità Operativa Radiologia presso IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, chiarisce alcuni dubbi in merito a questa comune tecnica diagnostica.
In quali casi può essere prescritta la TC?
«La TC è una metodica diagnostica che utilizza radiazioni per ottenere scansioni di diverse regioni del corpo – spiega il prof. Sconfienza – Rispetto alla semplice radiografia, la TC è in grado di fare ‘a fette’ il corpo del paziente e di evidenziare maggiori dettagli. La TC può essere utilizzata in quasi tutti i distretti del corpo (encefalo, torace, cuore, addome) per indagare i sospetti clinici più disparati».
Che differenza c’è tra la TC con contrasto e senza?
«Nella maggior parte dei casi, il mezzo di contrasto (ovvero un farmaco che viene iniettato nel corpo del paziente) aiuta ad evidenziare meglio alcune aree o alcune lesioni per migliorare le capacità diagnostiche della TC – afferma l’esperto – È importante che i pazienti che hanno avuto reazioni allergiche a precedenti somministrazioni di mezzo di contrasto, lo segnalino al momento della prescrizione dell’esame da parte del medico di base ed al momento di esecuzione dell’esame. Inoltre, il mezzo di contrasto non viene utilizzato nei pazienti con una funzionalità renale compromessa».
Ci sono rischi o accorgimenti che sarebbe bene osservare prima di sottoporsi a questo esame?
«Poiché la TC utilizza una discreta quantità di radiazioni, la sua esecuzione dev’essere quanto più possibile limitata ai casi di effettiva necessità e per indagare un quesito diagnostico che non sia risolvibile con altre metodiche – risponde il prof. Sconfienza – Per questo motivo inoltre, le donne che sono incinte o sospettano di esserlo, non dovrebbero eseguire questo esame».
Come bisogna prepararsi all’esame?
«A seconda del distretto corporeo da indagare, vi è una preparazione specifica – spiega l’esperto – In linea generale, per gli esami senza mezzo di contrasto non è necessaria alcuna preparazione, mentre per gli esami con mezzo di contrasto è richiesto un digiuno di almeno 4-6 ore».