Raffreddori, sinusiti o allergie possono causare la fastidiosa sensazione di naso chiuso. Per riprendere a respirare liberamente, può essere utile provare l’irrigazione nasale, una tecnica di pulizia del naso che trae le sue origini dall’Hatha Yoga e che consiste nel far fluire da una narice all’altra una soluzione composta da acqua salata per eliminare polvere, muco, virus, batteri e allergeni dalle cavità nasali.
I dispositivi con cui effettuare questa operazione sono diversi e comprendono nello specifico:
– una siringa a bulbo, nota anche come “peretta”;
– una lota, una sorta di piccola teiera;
– un irrigatore nasale manuale composto da una bottiglietta di plastica da schiacciare ed un beccuccio da inserire all’interno del naso;
– uno spray con beccuccio, già pronto all’uso.
Indipendentemente dal dispositivo scelto, la tecnica rimane sempre la stessa: si inserisce una soluzione di acqua e sale in una narice in modo tale che scorra attraverso la cavità nasale fino a passare nell’altra narice, da dove infine fuoriesce.
A cosa serve
L’irrigazione nasale aiuta l’organismo a sbarazzarsi di quegli agenti infettivi e irritanti che cercano di penetrare nel corpo passando attraverso il naso.
Le cavità nasali, infatti, sono ricoperte di minuscole strutture simili a peli chiamate ciglia vibratili, che si muovono avanti e indietro per catturare sporco, batteri, virus e altre sostanze potenzialmente nocive per l’organismo. Una volta intrappolati nel muco, questi agenti vengono spinti dalle ciglia giù per la gola, dove vengono poi eliminate dai succhi gastrici dello stomaco.
In caso di raffreddori, sinusiti o allergie, però, il muco diventa più denso e quindi più difficile da spostare: per questo l’irrigazione nasale può rivelarsi un efficace aiuto, poiché contribuisce a fluidificare il muco e a ripristinare la libertà di movimento delle ciglia, che possono così rimuovere in modo più efficace i batteri e gli altri agenti irritanti presenti nelle cavità nasali.
Come fare il lavaggio nasale a casa
Per ottenere risultati visibili, inizialmente è consigliabile effettuare il lavaggio nasale ogni giorno. Dopo qualche tempo, potrebbe essere sufficiente dedicarsi a questa operazione anche solo tre volte alla settimana.
Ecco quindi come procedere.
1. Per creare la soluzione salina con cui effettuare il lavaggio, è necessario aggiungere mezzo cucchiaino di sale non iodato ed un pizzico di bicarbonato di sodio a due tazze di acqua calda distillata, sterile o portata precedentemente ad ebollizione.
Se si sceglie uno spray con la soluzione già inclusa, questo primo passaggio non è necessario.
2. Piegare la testa a 90°, in modo tale da avere una narice rivolta verso il soffitto e l’altra verso il lavandino. Durante il lavaggio, è necessario assicurarsi di non inclinare la testa all’indietro così da evitare di inghiottire la soluzione.
3. Inserire il beccuccio del dispositivo nella narice posizionata più in alto, quindi versare la soluzione, ricordandosi di respirare con la bocca (aperta). L’acqua salata scorrerà lungo il cavo nasale fino all’altra narice, da dove poi fuoriuscirà.
4. Soffiare il naso per eliminare i residui di soluzione salina e ripetere l’operazione dall’altro lato.
Una volta terminato il lavaggio di entrambe le narici, gettare la soluzione avanzata e lavare accuratamente i dispositivi utilizzati.