Gravidanza

E’ sempre più difficile essere mamme al lavoro. Dai dati della ricerca “Mamme nella crisi” svolta da Save the Children è emersa una sempre maggiore difficoltà, per le donne, di riuscire a conciliare tra famiglia e lavoro con una pesante ricaduta sul benessere dei bambini. Infatti, il tasso di occupazione che nel 2010 risaliva  al 50,6% per le donne senza figli, oggi scende al 31,3% nel caso siano  mamme di tre o più figli. Tra il 2008 e il 2009 , 800mila mamme hanno dichiarato di essere licenziate o di aver subito pressioni in occasione di una gravidanza. In merito a  quanto detto, le interruzioni di lavoro si sono quadruplicate alla  nascita di un figlio, per quel che riguarda il periodo dal 2003 al 2009.

Mamma al lavoro

E’ inoltre emerso che il tasso di inattività in Italia riguarda soprattutto le donne molto giovani, vale a dire in età feconda (25-34 anni). Detto questo, l’ultimo tasso di inattività su cui possiamo fare riferimento è quello del 2011 e corrisponde al 36,4%. L’attività lavorativa femminile peggiora sempre di più,  infatti nel 2010 è diminuita l’occupazione qualificata in favore a quella di bassa specializzazione. Il lavoro part-time, anche se involontario, cresce sempre di più per le madri lavoratrici accettato per la mancanza di lavoro a tempo pieno con una percentuale del 45,9 % nel 2010.

Maternità

Di fronte alla crisi, le mamme più colpite sono quelle di origine straniera e le mamme sole, i cui figli sono soggetti ad un rischio elevatissimo di povertà con una percentuale del 28.5% contro il 22,8 % della media. Particolare attenzione va data anche alle giovani donne in possesso di un solo diploma, che fanno i conti con un tasso di disoccupazione molto più alto rispetto a quello dei coetanei di sesso maschile. Infatti il 71,4% delle donne fra i 18 e i 29 anni vive ancora con i genitori.

Gravidanza e lavoro

Oltre alle difficoltà delle donne a far parte del mondo del lavoro, si presenta la problematica legata all’assenza dei servizi. Infatti, basti pensare che  solo il 13,5% dei bambini fino ai tre anni viene preso in carico dai servizi, contro il 33% dell’obbiettivo europeo.Va anche sottolineato che, il coinvolgimento degli uomini nelle attività di cura parentale è molto basso: il lavoro familiare impegna le giovani donne 5 ore e 47 minuti al giorno contro 1 ora e 53 minuti dei loro coetanei di sesso maschile.