La stilista italo-haitiana, nata e cresciuta a Roma, in occasione della settimana della moda milanese ha deciso di prendere una posizione contro i preoccupanti eventi di matrice razziale in costante aumento nel nostro Paese e di non sfilare. «In quanto prima stilista nera italiana una presa di posizione è d’obbligo. Mi trovo di fronte a una storia che conosco fin troppo bene e non posso rimanere in silenzio e sfilare come se nulla fosse», ha scritto sui suoi profili social. Ma non è stata con le mani in mano e ha realizzato un progetto sociale molto importante, pensato e studiato per sostenere le donne italiane, al di là del colore della loro pelle, degli occhi a mandorla o delle loro origini. L’idea di Stella Jean è quella di creare una campagna di sensibilizzazione al razzismo che consiste in 20 immagini di sguardi femminili affiancati da un video nel quale ognuna di loro pronuncia una frase che si è spesso sentita dire dai nostri connazionali. Lo splendido progetto è stato perfino riconosciuto dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del consiglio dei Ministri e invita tutti gli italiani, attraverso l’allegria, la simpatia e l’ironia, a riflettere sul fatto che nel 2020 il razzismo non dovrebbe più esistere.
La designer dallo stile fatto di colori e fantasie caraibici uniti a righe mediterranee pone alla base del suo lavoro il messaggio del multiculturalismo: ecco perché lo vorrebbe replicato anche alla vita di tutti i giorni e non solo alle sue passerelle e alla sua moda. «Ogni designer, così come ogni singolo individuo, non dovrebbe mai temere di mostrare il proprio Dna e l’unicità che lo contraddistingue. Il mio suggerimento è di non seguire con foga i dettami del mainstream, accettare le sconfitte e rimanere sempre se stessi».
Lo stile solare e frizzante di Stella Jean riflette il suo métissage e la sua eredità creola in cui si fondono le culture e la verve del Vecchio del Nuovo continente. Il tutto con la giusta dose di femminilità dettata dall’alta sartorialità artigianale italiana. Il suo pensiero, che lei stessa definisce “Wax & Stripes Philosophy“, racchiude il perfetto equilibrio di due culture tanto agli antipodi. La sua parte Wax rappresenta le radici materne e Haiti, le Stripes invece fanno parte della camiceria maschile tipiche di quel gentiluomo torinese di suo padre. Ecco quindi che la sua moda diventa il simbolo di culture differenti che si uniscono in un matrimonio ben riuscito.