I giochi di una volta, quelli che appassionavano i nostri nonni, sono ancora molto attuali. Scopriamoli insieme.
Anche i nonni un tempo hanno giocato, anzi, forse giocavano più dei bambini di oggi: c’erano spazi più sicuri, i campi e i cortili, ma anche la strada e la piazza erano luoghi dove trovarsi e divertirsi. Certo, i giochi di una volta erano fatti di materiali poveri come legno, sassi, elastici e carta, ma piacevano ugualmente e duravano all’infinito, infatti nessuno aveva mai voglia di tornare a casa, nemmeno dopo il tramonto. Quali erano i giochi “rituali” preferiti dai bambini di una volta, che anche oggi farebbero gioire tanti bambini under 8?
Dai coperchini alle biglie per finire con le cerbottane
Le strade erano piene di buche adatte per le infinite partite a “coperchini“. Cos’erano? Ce lo descrive Francesco Guccini ne Il piccolo manuale dei giochi di una volta, uscito in questi mesi: i coperchini erano i tappi a corona delle bibite con cui si giocava per strada, schioccando colpi al tappo facendolo volare alla distanza e nella direzione voluta: vinceva chi copriva la distanza maggiore. Ma le declinazioni di questo gioco erano molte e variavano da regione a regione. Una delle più gettonate era il “ciclotappo“, una partita di tappi che venivano spinti in un circuito disegnato coi gessi o formato da buche e terra. E per giocare seriamente all’interno del tappo doveva esserci l’immagine di un ciclista! Oltre al gioco dei tappi, anche quello delle biglie andava per la maggiore: il gioco a buche, il circuito, biglie a inseguimento: ancora oggi un sacchetto di biglie, anche al mare, può cambiare la giornata. I giochi di “battaglia” erano fatti con armi rudimentali sui quali ci si allenava per ore e ore: le fionde fatte con gli elastici e i rami degli alberi o le cerbottane. Il problema era avere una scorta tale di dardi di carta (fatti di sera rigorosamente con carta e saliva) per vincere all’ultimo colpo.
Dall’elastico alla campana passando dal gioco della corda
I giochi preferiti dalle bambine erano sicuramente più “gentili”. Il più gettonato era il gioco dell’elastico. Si poteva giocare a squadre o individualmente e consisteva nel compiere passi, saltelli e coreografici movimenti sempre più difficili, con l’elastico posizionato sempre più in alto (dalle caviglie fino sopra la testa) fino a completare un intero ciclo di movimenti: l’unica frustrazione era che non si riusciva mai a completare tutto! Altri giochi insuperabili per le bambine, noti anche oggi, erano il gioco della corda, nel quale provare a fare piccoli saltelli senza inciampare cantando filastrocche a ritmo e il gioco della campana.
Giochi di manipolazione
Tra i giochi da tavolo, immancabili erano le piegature della carta – in pratica gli origami – e i giochi di manipolazione con la pasta da modellare. Oggi questa pasta è una delle più amate dai bambini e si chiama Play-Doh: è fatta di farina, sale e acqua, e un ingrediente segreto che la rende morbidissima e malleabile. Play-Doh non contiene nessuna sostanza nociva né tossica (attenzione solo per il glutine!) ed essendo colorata consente di dare concretezza alla fantasia dei bambini. Si parte da una semplice pallina di pasta colorata e tutto prende vita: un albero, un fiore, un gelato, una pizza. È un gioco manuale da fare da soli o in compagnia dei propri nonni, per farli tornare ancora un po’ bambini.
Per informazioni e trovare ispirazione, visita il sito www.playdoh.it