Il dolore lombare è particolarmente frequente durante la gravidanza, tanto che alcuni studi hanno evidenziato come oltre il 60% delle donne abbia sofferto (o soffra) di mal di schiena durante i nove mesi di attesa. Non solo: questa patologia è risultata essere talvolta debilitante, protraendosi anche dopo il parto, seppur con una frequenza minore. Come mai?
Le cause del dolore lombare in gravidanza
La massa corporea delle donne, si sa, aumenta durante la gravidanza per l’incremento di tessuti localizzati nella parte bassa del tronco.
In aggiunta, a causa dell’aumento delle dimensioni dell’utero, la lordosi lombare si accentua per permettere di mantenere il baricentro allineato con gli arti inferiori. Queste modificazioni strutturali comportano però una risposta posturale da parte della donna, con evidenti cambiamenti nella posizione di testa, spalle, ginocchia e, naturalmente, colonna vertebrale. Tutto ciò, viene percepito con forti dolori alla schiena.
A questo va aggiunta in primis la diminuzione della forza muscolare, soprattutto quella addominale, ma anche il rilassamento dei legamenti del bacino che non aiuta di certo la stabilità del tronco.
In assenza di particolari patologie quindi, una delle cause più comuni del dolore lombare in gravidanza, è legata a problemi di postura dovuti alla “insolita” distribuzione del peso.
Oltre all’alterazione della postura, questo disturbo può dipendere anche da fattori biomeccanici, ormonali oppure legati alla struttura e alla vita della persona stessa, come ad esempio, il sovrappeso o l’eccessiva magrezza, l’età più o meno avanzata, la storia clinica positiva per sintomatologia dolorosa della colonna vertebrale e, infine, il numero di precedenti gravidanze.
Purtroppo i dolori lombari si acuiscono nell’ultimo trimestre di gravidanza, con picchi elevati soprattutto durante il mese prima del parto, e nel 25% dei casi proseguono nella fase post-partum (per un tempo che può variare da donna a donna) finché la colonna ritorna alla sua posizione originaria.
Come prevenire il mal di schiena in gravidanza
Durante la gravidanza correggere la postura con appositi supporti può prevenire e, in alcuni casi, addirittura ridurre, il mal di schiena.
Ad esempio corsetti, fasce, guaine oppure body possono aiutare a sostenere il peso dell’addome e scaricare la schiena. I supporti con fasce elastiche garantiscono il massimo comfort per la mamma evitando ogni forma di compressione per il bambino. La scelta ottimale prevede dunque l’adozione di un dispositivo di supporto capace di trasferire il peso aggiuntivo dell’addome su tutta la schiena, evitando la concentrazione dei pesi nella zona sacrale.
Oltre ai supporti tradizionalmente suggeriti, l’ideale è chiedere al partner un bel massaggio con una crema o gel antinfiammatorio analgesico per uso topico: un aiuto davvero efficace soprattutto durante l’ultimo trimestre.
Mal di schiena post parto: rimedi ed esercizi
Un capitolo a parte va riservato ai dolori post-partum per i quali è invece consigliabile fare esercizio fisico mirato (come ad esempio Pilates oppure Yoga o esercizi di fisioterapia) per rinforzare la muscolatura di addome e schiena.
Le mamme che allattano possono optare per trattamenti non farmacologici come l’applicazione di fasce termiche in tutta sicurezza. È invece da evitare (o comunque limitare) l’uso di farmaci analgesici e antinfiammatori durante la fase di allattamento: è sempre bene fare riferimento al proprio medico curante, al ginecologo oppure al pediatra per capire quali farmaci possono essere assunti in tranquillità.