I mal di testa non sono tutti uguali. Se li sai riconoscere puoi scegliere la strategia migliore per curarli. Come nel caso della cefalea rinogena.
Se non hai la passione per la fotografia o per funghi e castagne potresti essere una di quelle persone che non appena entra nella stagione autunnale, non vede l’ora di uscirne. Ma non sono tanto il freddo e la pioggia a infastidirti, quanto tutto ciò che si portano dietro. Come la congestione nasale, che può causare anche un tipo di disturbo di cui soffrono circa 4 milioni di persone: il mal di testa da congestione nasale, anche detta cefalea rinogena. I sintomi sono evidenti: mal di testa frontale, pressione o dolore facciale nella zona di occhi e naso, accumulo di muco acquoso che ostacola il transito dell’aria, riduzione dell’olfatto. E la durata media del mal di testa è di 10 giorni se il raffreddore è di natura virale, superiore ai 10 giorni se è di natura batterica.
Se ti riconosci nei sintomi descritti, allora fai parte anche tu dei 4 milioni di persone colpite dalla cefalea rinogena. La causa di questa cefalea sta nell’infiammazione delle mucose nasali e dei seni paranasali: questa infiammazione genera un processo a catena e provoca vasodilatazione, gonfiore della mucosa nasale, eccessiva produzione di muco e quindi riduzione dell’afflusso di aria, fino ad arrivare al riflesso nervoso che provoca dolore pulsante in una zona compresa tra naso, occhi e guance e infine mal di testa.
Riconoscere i sintomi del mal di testa da congestione nasale è fondamentale. “I mal di testa non sono tutti uguali e ciascuno di essi necessita di un approccio appropriato e di una gestione tempestiva”, sostiene il Prof. Gennaro Bussone Primario Emerito dell’Istituto Neurologico C. Besta di Milano e Presidente Onorario ANIRCEF. “Per un utilizzo efficace e corretto delle soluzioni terapeutiche disponibili già in automedicazione, è importante che il paziente sia consapevole del proprio mal di testa e impari a riconoscerne le caratteristiche. Se invece l’intensità del dolore o la frequenza degli episodi aumentano, è necessario procedere ad approfondimenti con l’aiuto di esperti che individueranno i trattamenti alternativi e più specifici per la tipologia di mal di testa”.
Per curare questo disturbo è da oggi disponibile un nuovo trattamento che associa l’azione di due principi attivi mirati, l’ibuprofene e la pseudofedrina cloridrato, che agiscono su due versanti diversi del problema. Uno, l’ibuprofene, agisce sul mal di testa grazie alla sua azione antiflogistica e analgesica, l’altro, la pseudofedrina cloridrato, riduce il gonfiore e l’edema delle mucose per effetto dell’azione decongestionante.
Ai primi sintomi, l’azione combinata dei due principi attivi rappresenta una soluzione terapeutica efficace ed appropriata. Studi clinici hanno dimostrato la sua capacità di alleviare i sintomi del dolore già entro i 30 minuti dall’assunzione con un effetto prolungato fino a 6 ore.
Un sollievo per la testa e per il naso.