Succede persino alle supermamme, quelle che non dimenticano mai la merenda del bambino e che sembrano avere tutto sotto controllo: basta uno scivolone e partono i sensi di colpa, inesorabili e spietati. Infatti, per una mamma è molto semplice passare da un singolo errore alla consapevolezza (ovviamente errata) di essere una pessima madre.

Ma i sensi di colpa, tormento di ogni mamma, sono deleteri per la salute della stessa madre e anche dell’intera famiglia. E gli psicologi concordano sull’esigenza di limitare questo tipo di sensazione negativa attraverso una rinnovata visione di se stesse e dell’essere mamma. Partendo proprio dai figli, che amano le autentiche imperfezioni, e arrivando ai papà che sembrano soffrire molto meno di questa “patologia” tipicamente materna.

I papà hanno meno sensi di colpa inutili per diversi motivi: per un retaggio culturale che li vede impegnati full time nel lavoro (e giustificati per le assenze) ma anche per la sana abitudine maschile a fare e a considerare un compito per volta, circoscrivendo anche gli eventuali sbagli alla singola situazione.

Sentirsi in colpa, sempre e comunque, fa male alla salute della mamma e anche agli equilibri familiari. Ma, spesso, il senso di colpa si insinua in automatico nell’animo materno anche, e soprattutto, quando non ha alcuna ragione di esistere. Dalla ricerca IPSOS per Kinder Cereali emerge il ritratto di una mamma con il desiderio di ritagliarsi del tempo libero ma senza dover incorrere in troppi sensi di colpa:  il 41% delle mamme si dichiara poco soddisfatta del tempo che riesce a ritagliarsi per sé e il 10% addirittura per niente.

Come fare, quindi, per debellare questa tipica attitudine da mamma (e femminile in genere)? Prima di tutto, spostando lo sguardo sui figli. I bambini non amano ciò che non sentono autentico, quindi è meglio essere se stesse e sbagliare invece di fingere di essere perfette.

Modelli sbagliati
Uno dei sensi di colpa più comuni tra le mamme, riguarda la sensazione di non essere all’altezza del proprio compito perché imperfette. Anche soltanto ricorrendo alla logica, sarebbe semplice comprendere che l’essere umano non è, in sé, perfetto e che quindi una mamma, in quanto essere umano, non può aspirare alla perfezione.

Invece, le mamme pretendono di essere perfette e, non essendolo, pensano che ogni errore possa causare infelicità e indelebili traumi nei figli. Però non è così, perlomeno non tutti gli sbagli sono uguali.

La prima cosa da fare, quindi, è puntare sulla propria autenticità, che è fatta anche di imperfezioni. I bambini amano tutto quello che sentono come vero, come autentico. E, al contrario, rifuggono da atteggiamenti finti e posticci.

Inoltre, sapere che la mamma non è perfetta farà molto bene all’autostima dei bambini, che capiranno di poter (anzi di dover) sbagliare. E farà bene anche al clima di fiducia che si potrà creare negli anni, soprattutto nei momenti critici di preadolescenza e adolescenza.

Meglio un’uscita in più
Un altro senso di colpa “da mamma”, molto pragmatico questa volta, riguarda la casa. Infatti, senza aiuti esterni o nonni particolarmente attivi, è difficile che una mamma lavoratrice possa vantare una casa perfettamente pulita. Così scattano i sensi di colpa, magari innescati da una suocera petulante o da un’amica invadente.

L’idea di far vivere il bambino “nella sporcizia” per molte mamme si associa soltanto al non aver spolverato i mobili per qualche giorno. Dunque, ci si ritrova a pulire casa nei momenti liberi. Gli stessi momenti che si potrebbero dedicare ai bambini.

Se la casa è vivibile, ma non perfetta, è consigliabile mollare stracci e detersivi per precipitarsi fuori con i bambini e regalarsi una bella corsa nel parco senza sensi di colpa e “spegnendo il cervello”. Proprio come sanno fare i papà.

Imparare l’autoironia
Chi sa ridere di se stesso, vive più a lungo e, soprattutto, è più felice. Questo discorso vale anche per le mamme, che spesso si prendono troppo sul serio. Invece, i bambini adorano scherzare con i genitori e apprezzano l’autoironia. Una mamma che riesca a minimizzare gli sbagli fatti, pensandoci in modo costruttivo, insegna ai propri figli a vivere.

Quindi, quando si pensa di aver sbagliato, è decisamente inutile e controproducente arrovellarsi sui propri errori e insistere su eventuali mancanze e colpe. La strategia giusta è sdrammatizzare, facendo passare il messaggio che a tutto c’è rimedio. Basta essere positivi e rimboccarsi le maniche.

Casa e carriera
È una diatriba destinata a scatenare per sempre i sensi di colpa materni: figli o carriera? Sì, perché non sempre è possibile scegliere per le mamme. Complici la mancanza di aiuti o la precarietà del mondo del lavoro, una mamma spesso è costretta a scegliere una o l’altra cosa. Innescando così una serie infinita di sensi di colpa.

Invece, essere felici del lavoro che si ha, è una fortuna enorme. È una fonte di energia positiva che si riversa in modo benefico anche sui figli. Vedere la propria mamma realizzata e contenta è molto bello per un bambino.