Arriva e si strofina addosso, poi ti guarda dritto negli occhi. Una leccata sul tuo naso a tradimento ed ecco che, appena varcata la porta di casa, in un attimo ti lasci alle spalle anche la giornata peggiore. Chi ha un amico peloso lo sperimenta tutti i giorni: ogni volta tornare a casa è una festa. I benefici della presenza affettuosa e silenziosa degli animali sono oggetto di continue ricerche scientifiche, ma per chi ha adottato un quattro zampe è semplicemente l’inspiegabile magia di una relazione d’amicizia che si rinnova ogni giorno. Questo è uno dei motivi per cui la pet therapy negli ultimi anni riscuote sempre più attenzione: dietro questa parola si nasconde un incontro basato sull’amore.
Sai quando è nata la pet theraphy?
Già secoli fa i medici iniziano a sperimentare gli effetti del contatto con gli animali sulla salute dei pazienti. In luoghi come il Bethel Hospital vengono ospitati cavalli e animali domestici, cani e gatti, con cui i malati di epilessia trascorrono momenti di vita quotidiana. A prendersi cura di un animale venivano incoraggiati anche i pazienti del York Retreat Hospital, Gran Bretagna, già alla fine del Settecento.
Ma si dovrà aspettare il Novecento per trasformare queste sperimentazioni in un approccio sempre più definitivo. È il 1953: il neuropsichiatra infantile Boris Levinson possiede un cane, Jingles, e per caso osserva l’influenza positiva che il suo quattro zampe ha su un bambino autistico. Da questa esperienza e le successive ricerche nascerà il libro “The Dog as Co-Therapist”, pubblicato nel 1961, dove l’autore per la prima volta utilizza il termine “pet therapy”. Questa svolta segna l’inizio di una nuova epoca.
Fiducia, l’ingrediente segreto
La presenza di un animale è considerata un supporto a livello emotivo e relazionale. Oggi sono moltissimi gli ambiti in cui è applicata, su adulti e bambini, dalla riabilitazione cognitiva al disturbo post traumatico da stress, deficit di attenzione e dello spettro autistico. Il cuore della pet therapy è facile da comprendere se pensiamo all’aneddoto dietro la sua fondazione: un’occasione fortuita che testimonia la relazione felice, di gioco e leggerezza, fra un bambino e un cane.
Boris Levinson stava, infatti, aspettando un giovane paziente autistico per una seduta quando invita i genitori e il bambino, arrivati in anticipo, in sala d’attesa. Non si accorge che nella stessa stanza è presente il suo cane. Non solo i due iniziano a interagire, ma il piccolo chiederà di poter tornare nello studio proprio per poter incontrare di nuovo l’animale.
Un amico peloso a casa? Migliora la vita e… la salute
Il gioco costituisce una delle caratteristiche fondamentali della pet theraphy. L’altra componente essenziale su cui si fonda il successo di questo approccio è la fiducia. Sviluppando questa pratica, nel tempo Levinson si rese conto che la cura di un animale può aiutare a superare i momenti di crisi e di ansia, trasmette calore e riesce a superare le barriere attraverso un contatto che è istintivo, di pelle, senza mediazioni.
Uno studio condotto negli anni Settanta ha documentato come fra i proprietari di cani si registrassero tassi di sopravvivenza più alti dopo un infarto rispetto a chi non possedeva cani. Le conseguenze positive per il benessere della persona sono numerose; si abbassano pressione sanguigna e colesterolo, si riduce la percezione dei piccoli problemi di salute. Il pet di casa ci costringe a svegliarci e affrontare la giornata: un aiuto per la vita attiva, una dose di energia quotidiana!
Insieme… la felicità aumenta
Al di là del contesto medico, chi ha un quattro zampe se ne rende conto quotidianamente. Gli amici pelosi sanno comprendere con un intuito straordinario i nostri momenti difficili. Senza parole, ma con il potere di un calore istintivo e autentico sono capaci di dare amore e consolano con dolcezza infinita. Grazie alla loro presenza la casa si trasforma e anche chi è solo… non lo è più.
Questo è uno dei risvolti di cui ti rendi subito conto quando adotti un pet. Arrivare a casa non è più la stessa cosa. Quando ci sono loro ad attenderti anche nella solitudine e depressione più nera arriva un raggio di sole. Quella con il tuo amico peloso è un’amicizia che va oltre il tempo e ogni giorno insegna a ricordarsi di essere felice. Una vera e propria pet therapy quotidiana.
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