C’è un frutto che più di ogni altro racchiude gusto e tradizione, simbologia classica e trasgressione. È la mela, che dal giardino dell’Eden fino all’iconico logo high tech coniato nella Silicon Valley, è da sempre promessa di appagamento e freschezza. Di questo frutto esiste un’ulteriore raffigurazione, forse quella più tradizionale, ma proprio per questo rivoluzionaria, quella che ci piace considerare la più autentica: bella, buona, croccante, profumatissima, in due parole, Pink Lady®. L’inconfondibile mela con il bollino con il cuore nasce dal progetto ambizioso di un gruppo di produttori e distributori riuniti in un’associazione senza scopo di lucro per operare nel rispetto del lavoro, della terra e del tempo. Più autentico e rivoluzionario di così!
L’associazione Pink Lady® Europe nasce nel 1997 e raccoglie una storia di uomini e di cultura rilanciandola sul mercato mondiale con la stessa passione che ha animato i suoi protagonisti e i suoi pionieri. Tra questi, John Cripps, l’orticoltore britannico è emigrato in Australia e che ebbe l’intuizione, nel 1973, di incrociare una Golden Delicious e una Lady Williams, dando dunque origine alla nuova varietà: lucente, dal caldo colore rosa su fondo verde, croccante e profumata. Cripps volle, quindi, fare un ulteriore innesto inserendo nella sua creazione anche un tocco letterario, dato che il nome Pink Lady deriva dal suo romanzo preferito, The Cruel Sea di Nicholas Monsarrat, nel quale il protagonista degusta un cocktail con quel nome.
Pink Lady® è, dunque, il frutto di numerosi incroci: di piante, certo, ma anche di persone, esperienze, discipline, sapori e sensibilità. Quelle stesse prerogative vanno controcorrente rispetto alle tendenze attuali che vogliono ognuno chiuso nei propri confini, massificato nei gusti e terrorizzato dalle contaminazioni. Pink Lady® va diritta per la propria strada: figlia del mondo, quando il mondo desta inquietudine; fiore all’occhiello del Mediterraneo, quando l’economia sembra parlare solo le lingue del Nord Europa; prodotto di punta di un’associazione senza scopo di lucro, quando il profitto pare essere la sola parola d’ordine; frutto rispettoso dei propri ritmi, quando le produzioni intensive imperversano nei supermercati; prodotto sospinto dal concetto di gruppo, quando l’individualismo allontana gli esseri umani prima e i produttori poi, rendendoli meno forti.
Eppure, nonostante il suo tenace incedere contro corrente, o forse proprio per questo, Pink Lady® Europe si impone sempre di più. E i numeri, al riguardo, non mentono: 2.800 produttori (la maggior parte in Italia, il resto suddiviso tra Francia e Spagna), 12 vivaisti e 14 distributori autorizzati, tutti coinvolti nel progetto fondato su un modello di produzione e distribuzione a misura d’uomo. Pink Lady® è coltivata in frutteti di piccole dimensioni piantati in zone di produzione tradizionali, e dunque contribuisce alla salvaguardia del patrimonio e del paesaggio.
Rispetto della natura, del lavoro e del territorio sono valori che stanno costruendo un brand sempre più solido e apprezzato, perchè incardinato intorno a un modello economico ecologicamente sostenibile e dal volto umano, in cui l’interesse generale di una filiera prevale sugli interessi dei singoli. Dal 1997, Pink Lady® Europe è una favolosa avventura umana ed economica, ambientale e gastronomica, la cui qualità si può apprezzare già al primo morso, mentre i benefici restano nel tempo. Per saperne di più, visita il sito www.mela-pinklady.com.