DM Lab il caffè di domenica mattina 13 novembre, offerto dal partner dell’evento Caffè Vergnano, è stato gustato in compagnia di tre ragazze con una marcia in più, molto diverse dai cosiddetti “sdraiati”, i giovani apatici che sembrano oggi rappresentare la generazione degli under 18.
Bianca Chiabrando, 16 anni, autrice di due libri divertenti dedicati alla scuola (“A noi due, prof” è appena uscito), Ludovica Medaglia, 17 anni, vincitrice del premio Campiello giovani, e Valeria Cagnina, 16 anni, più digital champion italiana, hanno chiacchierato con Annalisa Monfreda, direttore di Donna Moderna, tratteggiando il ritratto confortante di una gioventù dinamica, capace e persino “saggia”.
Al primo sorso di caffè, una domanda per capire se la ricchezza di interessi e di talenti sia un’eccezione tra gli adolescenti di oggi.
Bianca Chiabrando ha subito spiegato che i suoi coetanei spesso trovano interesse e spunti attraverso strumenti che per gli adulti sono “perdite di tempo”. Ma solo perché non sanno usarli con la stessa agilità. Internet e YouTube sono l’esempio tipico. Molti giovani raggiungono il successo precocemente proprio grazie alle opportunità digitali.
Per Valeria Cagnina i video di YouTube sono stata la miccia che ha acceso la passione per la robotica e l’informatica. E il mondo social e digital sono ambienti familiari. Alla nostra generazione di “impacciati digitali” ha consigliato di usarli per capire cosa succede nel mondo senza diventarne schiavi: inutile guardare ogni minuto lo smartphone!
Gli adolescenti non sono però tutti consumati fruitori della Rete. Ludovica Medaglia, per esempio, ha difeso la sua scelta di stare fuori dal coro dei social. Per non perdere tempo, ha detto, ma anche per non perdere di vista le relazioni umane concrete. Tante persone spudorate sui social, in un contesto reale fanno poi fatica a relazionarsi. Le amicizie superficiali e ostentate sul web non sempre sono appaganti. Meglio uscire con amici in carne e ossa. E a chi le ha chiesto se non avesse piuttosto un problema di timidezza, ha citato a proposito una frase di Mark Zuckerberg, creatore di Facebook: “Non confondete la timidezza con la riservatezza”.
Foto di Lorenzo De Simone/Mondadori Portfolio
Tutte e tre le ragazze frequentano la scuola tradizionale e le attribuiscono una grande importanza. A farsi portavoce di questo tema è Bianca che parla di professori, a suo parere sempre molto influenti sui ragazzi. E di bullismo: secondo lei non c’è solo quello violento ma anche quello psicologico che può escludere e tagliare fuori chi non si uniforma al gruppo. Avendo sperimentato situazioni di questo genere alle medie ha realizzato che il problema sta in chi prende in giro ma anche in chi tende a mettersi su un piedistallo per distinguersi. La soluzione è cercare di conoscersi e conciliare la propria identità con punti di vista e modi di essere diversi. Un modo molto maturo di affrontare il problema.
Colpisce tantissimo di queste ragazze la varietà e la quantità degli impegni nell’arco della giornata: la noia, per loro, non esiste. Mentre Bianca e Ludovica sono prese da studi scolastici e pianoforte (per Ludovica ben 2 ore e mezza al giorno). Valeria si divide tra scuola (non più di un’ora di studio al giorno, ma concentratissima), ginnastica ritmica, un blog di viaggi e i mille interessi che, come ha spiegato candidamente, le impegnano molto di più la testa. Eppure il tema dell’educazione le sta molto a cuore e vorrebbe lavorarci in futuro. Di recente si è applicata persino al design thinking, un tipo di didattica moderna in cui si impara a far collaborare le persone a un progetto in modo divertente e coinvolgente.
Per concludere, una domanda sui genitori. Esiste una ricetta per avere figli così in gamba? Secondo le ragazze, sì.
Valeria ha raccontato come i suoi genitori l’abbiano sempre lasciata libera di provare cose nuove anche quando non le capivano loro. L’incoraggiamento è stato fondamentale anche per Ludovica che ha ricordato in particolare come la mamma le abbia trasmesso la passione per i libri leggendo per lei fin dalla più tenera età, spaziando dalle favole ai grandi autori, e “dimenticando il resto del mondo”. Una dedizione che ha pagato anche per Bianca. Restano tra i suoi ricordi più teneri le letture di Topolino che il papà le faceva da piccola e quelle più adulte di psicologia con la madre. Mentre oggi, il padre, oltre a essere il primo lettore dei suoi libri, ne ride insieme a lei.