Ultimamente si parla sempre più frequentemente di vitamina D e della sua importanza sia negli adulti che nei bambini. Il motivo di tanta crescente attenzione è la scoperta di “nuovi” benefici legati a questa importante vitamina. Infatti, se fino a non molti anni fa si correlava la vitamina D principalmente alla salute delle ossa, oggi sappiamo che c’è molto di più.
Il ruolo della vitamina D
La vitamina D è indispensabile perché il calcio sia correttamente fissato nelle ossa. Questo tipo di azione si rivela essenziale soprattutto durante l’infanzia (inizia in epoca fetale, prosegue fino all’adolescenza e culmina in età giovane adulta) ma anche in età adulta. La vitamina D infatti, promuovendo l’assorbimento intestinale di calcio e fosforo, regola i processi di mineralizzazione ossea fondamentali per la salute scheletrica di un individuo.
La vitamina D, oltre a fissare il calcio nelle ossa, è capace di stimolare lo sviluppo del tessuto muscolare. Contribuendo alla normale funzione del muscolo, che rappresenta un importante stimolo meccanico per lo sviluppo del tessuto osseo influenzandone la forza e la resistenza, la vitamina D è particolarmente importante nei bambini e negli adolescenti.
Un altro ruolo di primo piano nell’infanzia riguarda il contributo che la vitamina D esercita sul normale funzionamento del sistema immunitario. La vitamina D infatti essendo in grado di stimolare la produzione di composti antimicrobici modula la risposta contro le infezioni a cui i nostri bambini spesso vanno incontro.
La vitamina D e la luce
Lo stile di vita dei nostri bambini è cambiato nel tempo in quanto svolgono attività ludiche prevalentemente al chiuso riducendo così l’esposizione alla luce solare. Le indagini epidemiologiche mostrano infatti che in Italia quasi un bambino su due (in età pre-scolare e fino all’adolescenza) non raggiunge livelli adeguati di vitamina D. Questa condizione è, dunque, legata a doppio filo a una vita “al chiuso”. Stile di vita che appartiene proprio ai bambini e agli adolescenti italiani, nonostante il nostro clima non sia insidioso o rigido.
Ma perché la vitamina D si lega indissolubilmente a una vita all’aria aperta e all’esposizione alla luce solare? Perché quasi tutta la sua produzione avviene nella pelle, partendo da un tipo di grasso molto simile al colesterolo. Questo grasso si trasforma proprio grazie all’esposizione ai raggi UVB. Quando la vitamina D si forma, dunque, nella pelle, entra poi nel circolo sanguigno. Nel sangue vi è una proteina che fa sì che la vitamina D sia trasportata prima nel fegato e poi nel rene dove viene finalmente attivata.
Quindi, il primo modo per fare scorta di vitamina D è assicurarsi una regolare esposizione alla luce solare. Ciò non significa stare sotto il sole a picco, ma semplicemente vivere un’esistenza attiva anche all’aria aperta, cercando di esporre al sole la superficie cutanea, in primavera ed estate: per esempio, scoprendo parte delle braccia o delle gambe quando splende il sole.
Per questo motivo, i bambini dovrebbero giocare soprattutto all’aperto. Questa buona abitudine rinforza il loro sistema immunitario e assicura loro una crescita sana.
La vitamina D e la dieta: in quali cibi trovarla
La vitamina D in parte proviene anche dal cibo che ne rappresenta una fonte limitata. Ma quali sono i cibi più ricchi di vitamina D? Al primo posto, troviamo i pesci grassi, per esempio salmone, sgombro e aringhe. Questo tipo di pesce, detto anche azzurro, è ricchissimo di grassi buoni (omega 3) e di vitamina D.
Al secondo e terzo posto, invece, ecco il tuorlo dell’uovo, il latte e i latticini. Si tratta di cibi di origine animale, con elevato contenuto di grassi.
Sono disponibili anche gli integratori di vitamina D che servono proprio quando il fabbisogno giornaliero di questo nutriente non è assicurato.
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