INVERSIONI DI TENDENZA

Secondo una statistica effettuata lo scorso anno solo il 19% dei lavoratori desidera cambiare occupazione a causa di uno stipendio più alto. Equilibrio tra vita privata e professione, oltre a una crescita in termini di ispirazione e competenze, sono i motivi principali che ci spingono a cercare altro. E dagli Stati Uniti una conferma: col part time si guadagna meno ma siamo più felici.

Migliorare la qualità della propria vita significa nutrire la propria capacità di riorientarsi: immaginare soluzioni nuove e vie non ancora praticate in un nuovo schema di gioco, in cui vivere la propria partita chiedendo a se stessi in sincerità quali siano le nostre priorità.

Crisi? No opportunità. Se intorno a te tutto sembra andare male fermati un attimo: potrebbe essere ora di guardare verso nuove direzioni. L’età non è l’unica variabile, anzi ci salveranno esperienza e capacità di credere in ciò che amiamo.

Lavoro flessibile: chiave della felicità sul lavoro per le donne

Secondo un’inchiesta Ranstad effettuata negli Stati Uniti il 50 % delle donne intervistate ha dichiarato che la flessibilità ha costituito l’elemento fondamentale per una crescita in termini professionali. Secondo il 33% delle lavoratrici un accordo basato sulla flessibilità è ciò che ha permesso loro di impegnarsi sul lavoro e al tempo stesso non dover rinunciare ai piaceri della famiglia, l’affetto del partner e di una famiglia in cui essere realmente presenti.

Solo il 19% dei lavoratori dichiara di voler cambiare occupazione ai fini di uno stipendio più alto. Quando cerchiamo un altro lavoro prevalgono differenti motivazioni: un’analisi effettuata lo scorso anno su 170mila persone appartenenti a 30 Paesi, condotta dalla multinazionale americana nel settore risorse umane Kelly Services, ha evidenziato che per il 39% degli intervistati è più importante l’equilibrio tra vita privata e lavoro. A questa segue, per il 36% dei soggetti, una crescita professionale in termini di ispirazione, competenze e soddisfazione.

In Italia sono ancora poche le aziende che consentono alle donne lavoratrici una gestione intelligente del tempo: nel nostro territorio flessibilità è di frequente sinonimo di precarietà. Una strategia per vivere meglio? Impara a trasformare, a piccoli passi, la precarietà in flessibilità: evidenzia l’impegno che dimostri sul lavoro e, quando è il caso, impara a dire no. Sii concentrata sul lavoro e produttiva: questo è il primo step per costruire una professionalità sul lavoro. Ma non esitare a chiarire, con diplomazia e chiarezza, ciò che per contratto ti spetta o no. Cosa prevede il tuo contratto? Tienilo presente di fronte alle richieste di un capo.

Secondo i dati Istat del secondo trimestre 2012 tre milioni e 846mila persone in Italia, di cui il 75% donne, svolgono un lavoro a tempo ridotto: a livello europeo la media si assesta sul 16,8 per cento. Ammortizzatore sociale e modalità, soprattutto per le donne, per essere vicine alle necessità familiari, il lavorare meno per vivere meglio potrebbe inaugurare una vera e propria filosofia di vita basata sul downshifting, scalare la marcia, che per qualcuno è già realtà. Guadagni meno? Meno entrate, ma una serie di benefici che giocano dalla tua parte. Innanzitutto meno spese: il denaro che ora utilizzi per babysitter, rosticceria, donna delle pulizie o lavanderia, potrà essere risparmiato. E in cambio più disponibilità di tempo e presenza per ciò che ti interessa.

Non sempre le condizioni sono le migliori, eppure i momenti di crisi sono una lezione di vita da cui imparare forza e lungimiranza. Crea e lavora sempre sulle tue competenze, impara a sfruttare la precarietà dei contratti in un impegno più flessibile, che tenga conto anche delle tue esigenze. Non esitare a assestare un no quando le richieste oltrepassano i limiti di ciò che sei in grado di fare. Non negarti la possibilità di spiegare, con verità e gentilezza, i tuoi reali bisogni: soprattutto ricordati di chiedere a te stessa ciò che vuoi davvero. Credici. Perché se tu per prima non credi in te stessa e nei tuoi diritti chi potrà farlo per te? E poi scegli. Mai quanto questi difficili tempi stanno dimostrando che la qualità della vita non si misura in monete sonanti. Ben altro è ciò che dà senso alla nostra vita.